martedì 25 dicembre 2018

Regali alternativi (parte 1)

Come ogni anno, a dicembre, mi diverto a produrre i regali con le mie mani, con fantasia, creatività e voglia di boicottare l'industria del consumismo. Francamente trovo inappropriata, per una società che suole auto definirsi "civile", la frenesia senza senso negli acquisti di regali spesso poco graditi. Peggio ancora quando vedo le file davanti ai negozi dalle 18 di sera (con notte all'adiaccio) per l'apertura del giorno dopo alle ore 10, magari solo per un paio di scarpe griffate. Peggio ancora le zuffe al supermercato per accaparrarsi il prodotto scontato. Uno schifo. Se proprio si vuole regalare qualcosa, che venga dal cuore, conoscendo bene i desideri ed i gusti del destinatario, così sì è un gesto di affetto "tipico" di questa festività del caxo che vorrebbe celebrare la nascita del figlio dell'uomo invisibile e per un solo giorno sentirsi più "buoni".
Comunque... ad un paio di persone su questo pianeta ci tengo, per cui devo conciliare un saldo a zero (causa due maledette schifose che non mi hanno pagato) con l'obbligo sociale di ricambiare la brutta abitudine degli unani di mettere a disagio chi i regali, per ricambiare il gesto, non se li può permettere proprio. 
Alcune assi da dei vecchi bancali destinati alla discarica, una vite di ottone proveniente da un mobile distrutto, un lamierino di ottone trovato a terra e completamente ossidato... poche ore di manualità sottratte ad altri impegni inderogabili ed il regalo è fatto... stupendo. Due cavalletti porta foto o porta ricette in cucina o perchè no per dipingere delle tele con colori ad olio o acquerelli... lasciate libero sfogo alla vostra fantasia, sempre. Alla prossima.

giovedì 20 dicembre 2018

Auguri del pene

Ciclicamente, come le cimici puzzolenti, torna quel periodo di delirio che affligge la quasi totalità degli unani dementi, dispensatori generosi degli auguri più fantasiosi, cui far seguire prima o poi l'ennesima pretesa di favori agratis.

2018, anno di m*rda, sempre peggio. Nell'elenco mettiamo:
  • due insoluti pesanti, con tanto di contestazione legale (tardiva) solo dopo presentazione della fattura, da due imputate (colpevoli) nate in uno stato straniero i cui abitanti, statisticamente, sono poco usi a rispettare gli altri. Motivazione "giuridica" al rifiuto di pagare? non abbiamo soldi;
  • un cliente diversamente intelligente che ad ogni scadenza di un pagamento, dilazionato per compassione mal riposta, pretende puntualmente ulteriori sconti ed ulteriori dilazioni, altrimenti non bonifica la miserrima rata concessa.
Ed hanno pure la faccia da chiulo di augurarti un buon natale!!!
A questo aggiungiamo i debiti da pagare, le spese ricorrenti, ridotte all'osso ma pur sempre puntuali e la miriade di auguranti seriali sempre pronti a chiedere un "offerta"  per solidarietà, per pietà, per altruismo, per salvare la vita ai neretti, ai pinguini, agli oranghi e via dicendo... offerta? ci pensano loro a pretendere un importo mensile, altro che offerta.

Durante 11 mesi all'anno, a fare i buoni, solidali ed altruisti, si viene additati senza appello come "buonisti del caxo", o "comunista"! (che quest'ultimo epiteto non è un offesa, sia chiaro). Questo mese no, si pretende il buonismo, la solidarietà, l'altruismo. Già, perchè c'è da raccattare soldi e gli stessi commercianti, industriali, razzisti, intolleranti, omofobi, e religiosi osservanti che per 11 mesi all'anno ti danno del "buonista del caxo", in questo mese sono tutti a leccarti il chiulo, anche per pochi spiccioli o per coinvolgerti in un progetto che richiede volontariato gratuito ovviamente (dove loro ovviamente raccolgono le "offerte"), e guai a rifiutare perchè altrimenti si viene additati come cattivi, individualisti, egoisti.

No, così non va per niente bene. Allora sapete una cosa? Ho finito i soldi, la solidarietà, la pietà, l'altruismo e persino, soprattutto, gli auguri che... a consuntivo non se ne avvera nemmeno uno, da sempre. Basta! rubinetti chiusi ed interazioni social azzerate. Basta! avete rotto i c*glioni. I miei auguri sono per la decommercializzazione delle feste, per le feste ad impatto zero (non solo per l'ambiente), per lo scambio, il recupero ed il ri-uso... io faccio così e degli altri chissenefrega.

Che le pulci di 1000 cammelli ti infestino il chiulo e che le tue braccia siano troppo corte per potertelo grattare. Alla prossima, ma anche no. 


P.S. il vino è senza bollicine. l'uva è acerba. Ripeto: il vino è senza bollicine. l'uva è acerba.

mercoledì 5 dicembre 2018

Aladino sottovuoto (recupero)

MAFE Aladino sottovuoto
E' tempo di riordino, di recupero di vani riempiti da un accumulatore compulsivo per far posto ad altri accumuli... ogni tanto occorre essere realisti e buttare qualcosa di veramente inutilizzabile non è idea malvagia. Si fa una cernita di ciò che può essere utile e di cosa invece non lo è proprio. 
Fra le tonnellate di oggetti vari, compare quasi magicamente un aspiratore manuale per creare il sottovuoto in modo da prolungare i tempi di conservazione del cibo in frigorifero (avercene cibo in più...). Fortunatamente trovo anche dei contenitori con il coperchio a valvola... bene. 
L'aggeggio è in condizioni pietose, sporco, mal conservato fuori dalla sua confezione e necessita di una ripulita e rigenerazione completa. 
Per aprirlo occorre togliere il tappino copri-vite posto in prossimità del plug di alimentazione e togliere la parte trasparente dalla parte opposta, ovvero il beccuccio di aspirazione. Dentro, niente di trascendentale: un motorino con un ingranaggio muove alternativamente un pistone collegato ad una valvola ad una via... ingegnoso. L'attrezzo sembra robusto, abbastanza ben progettato, sicuramente fuori produzione dato che in rete non si trova traccia del produttore. 
Con un buon sgrassante (Cyclon) si pulisce per bene l'impugnatura e si rimonta il tutto... un rapido collaudo mi assicura che tutto funziona a dovere. "Fortuna" vuole che le guarnizioni dei contenitori siano in ottimo stato, per cui la tenuta è più che assicurata, anche per settimane. Ora vorrei capire quanto a lungo si possono conservare alimenti sottovuoto prima che inizino a degradare le loro proprietà organolettiche... esperimenti in corso. 
La cosa che mi intrippa non poco, visto che i contenitori in dotazione sono introvabili ed ogni produttore crea delle valvole specifiche per il loro aspiratore (maledetti schifosi), è l'idea di realizzarmi dei coperchi su misura per tappare bicchieri, bottiglie, piatti ed altri contenitori di vetro "fuori standard". Si perchè uno dei vasi di plastica che ho rinvenuto si presentava con delle fessurazioni sul fondo, in prossimità del punto di pressofusione. Troppo vuoto può fessurare il contenitore se è di quella plastichetta rigida tipica dei contenitori per alimenti. Devo pensare a come fare... mi aiuterebbe moltissimo una stampante 3D.... babbo natale.... ci sei?? Alla prossima

P.S. La zucca è vuota, la pressione è a zero. Ripeto: La zucca è vuota, la pressione è a zero.

martedì 4 dicembre 2018

Ministro vergogna

excellentium virorum est improborum negligere contumeliam a quibus etiam laudari turpe.

trad: è degli uomini migliori non curarsi degli insulti degli improbi, giacchè persino essere lodati da costoro è motivo di vergogna

PS. il pollo è cotto. Ripeto: il pollo è cotto. 

lunedì 15 ottobre 2018

Sanità... l'eccellenza

Ho sentito dire, in TV, che la Sanità, in riferimento al vostro servizio sanitario nazionale, nella regione del ******** è un' ECCELLENZA. Forse chi ha pronunciato una frase del genere era a caccia di voti o forse ha pronunciato tale fesseria convinto di rivolgersi ad una platea dei soliti unani che popolano e prolificano nel vostro paese. 
Sarà, ma a me non risulta, prove alla mano. Per varie ragioni mi sto sottoponendo a delle vere torture burocratiche da parte del SSNN. Esami da eseguire prima della visita specialistica vengono programmati dal CUP dopo il necessario, nel senso che il medico di base ti ordina di presentarti dal medico specialista con i risultati di una serie di esami già effettuati in precedenza ma che invece vengono fissati dopo la data fissata per la visita stessa. 
Impegnative che non vengono più spedite su supporto cartaceo, in favore di una semplicissima mail? naaaa, ti chiamano al cellulare per comunicarti data, ora e codice pagamento del ticket (e devi essere sempre pronto con carta e penna per annotare l'impegno a qualsiasi ora della giornata) e non importa se sei in bagno a fare i tuoi bisogni o al supermercato o al lavoro... se accade devi richiamarli e sorbirti 30 minuti di attesa perchè "...gli operatori sono momentaneamente occupati...".  Poi scopro che, se richiami dopo la comunicazione verbale del codice pagamento, il modulo in PDf te lo mandano via mail!! cos' aleno vieni a sapere in anticipo quanto dovrai pagare, visto che al telefono non te lo dicono.
Accadono poi delle cose stranissime. Vai a fare un prelievo del sangue alle 7:30 del mattino. Alle 9:15 vai a prendere il documento per il ritiro del referto ed in questo documento trovi scritto che il referto sarà pronto nello stesso giorno e che il prelievo è stato effettuato alle ore 10:30!! Nello stesso giorno ti colleghi all'url suggerita per scaricare on-line il referto con nome utente e password, ma non trovi nulla... ci vogliono ben tre giorni di attesa. Sembra che questi dati siano messi lì solo per ragioni statistiche e che quest'ECCELLENZA sia solo frutto di dati sulla carta completamente slegati dalla realtà. 
Se il referto non è ancora pronto on-line, si può andare in farmacia per il ritiro, ma solo dopo le 16:00... ci voglio provare, ma al banco mi chiedono anche la ricevuta  di pagamento del ticket... che strano... non avrei il documento per il ritiro se non avessi pagato, come mai mi chiedono la ricevuta?? dicono per trasmetterla al centro prenotazioni, come se lì non ce l'avessero. La farmacia ha un canale di consultazione privilegiato per i referti ma sembra che abbia bisogno della ricevuta cartacea... stranissimo, anche perchè ho un amico farmacista che mi ha dato il referto consultando il sito con lo smartphone... boh, strano. Certo è che sono incomprensibili certe scelte organizzative. Per non parlare degli orari: al telefono del CUP ti comunicano un orario diverso da quello riportato nell'impegnativa inviata via posta ed inviata via e-mail... tre orari diversi, complimenti. Poi nell'impegnativa c'è un codice a barre da far leggere alla macchinetta di pagamento del ticket. Ma poi la macchinetta ti chiede il codice pagamento, un numero stampato sotto il codice a barre... cosa costava un codice a barre unico?
Forse l'analista o il programmatore che hanno sviluppato le procedure sono due ebeti totali ma sarei più propenso a pensare a qualche dirigente laureato, certificato, strapagato come responsabile di tali deliri burocratici. Dimenticavo... se riesci a scaricarti online il referto, sappi che lo puoi fare solo una volta, per cui meglio stamparne molte copie, si sa mai che il file PDF te lo perdi o che ti si guasti la chiavetta.
Che dire poi del "nome utente" e password?? il primo è un codice numerico variabile di volta in volta (sic!), mentre la password è stampata in chiaro (!!ri-sic!!) alla mercè dei tutti gli operatori coinvolti nella gestione del modulo... sarà compatibile con la privacy sta scelta eccellente? il DPO lo sa? o è stato lui a decidere che si fa così? o come sempre è colpa di "qualc'un altro"?? Ma di utilizzare la firma digitale come in altri stati europei no vero? troppo complicato spiegarlo ai nostri "tecnici" vero? Lasciamo perdere i commenti sull'utilizzabilità dei siti e delle informazioni pubblicate (contraddittorie e non aggiornate) .
Un altra cosa schifosa è il medico specialista al quale, preoccupato per la tua salute, rivolgi delle legittime domande e ti senti rispondere che lui ha a disposizione 15 minuti a paziente e fuori c'è la fila per cui, tempo scaduto, devi uscire e tenerti i dubbi. Se questa è una sanità ECCELLENTE...
Ecco... e poi ti chiedono di avere rispetto per le istituzioni e per i loro privilegiatissimi  e strapagatissimi "dirigenti"... in queste condizioni? Giammai!!
L'importante però è che il ticket lo devi pagare in anticipo altrimenti niente prestazione!. 


P.S. il lupo è nel bosco e l'orso ha trovato il miele. Ripeto:il lupo è nel bosco e l'orso ha trovato il miele.

venerdì 21 settembre 2018

Dottore mi salvi, ma poi...

C'è brutta gente in giro, ma davvero brutta, cattiva, in malafede, disonesta ma sempre pronta a fare le vittime. Sono i bambini viziati da piccoli che sono diventati "grandi". Sono ex bambini che li vedi urlare, strepitare, piangere, urlare e frignare quando non hanno quello che vogliono, poi crescono e il vizio resta ma esercitato in modo più sottile. 
Quando hanno bisogno di assistenza tecnico-legale, finiti nelle maglie della giustizia per motivi facilmente intuibili, conseguenza del loro brutto modo di fare, sono a piagnucolare e fare le vittime. Sanno di aver bisogno di aiuto, da soli non possono certo procedere in quanto di solito ignoranti come lombrichi. Dottore la prego mi salvi, Dottore la prego mi aiuti, Dottore la supplico sto male, Dottore mi deve aiutare... ok, nessun problema. 
Ad intervento finito, l'atteggiamento cambia totalmente, soprattutto quando arriva il conto da pagare. L'assistenza SPECIALISTICA si sa ha un costo elevato rispetto a quella di primo livello (quella dello spegni e riaccendi per intenderci). La specialità è frutto di moltissimi anni di lavoro e studio, soprattutto di molta, molta, molta esperienza. La specialità si paga come si paga un oggetto raro non certo alla portata di tutti. Ma a questo punto, a conto presentato, iniziano i capricci del povero piccino viziato. Il problema è risolto, assoluzione certa, per cui... Dottore è troppo, non pago perchè non ho soldi, l'avessi saputo non l'avrei chiamata preferendo la condanna. Il tutto poi viene condito con una serie di pretesti assurdi ed inconsistenti, sino a finire a "dotte" disquisizioni sui diritti fondamentali dell'uomo. Francamente il "non pago perchè non ho soldi" è la scusa più assurda e stupida che si sia mai sentita. Diventasse di uso comune ( e pare lo stia diventando) ci solleverebbe tutti dall'obbligarci ad onorare gli impegni presi, autorizzandoci a mangiare e bere gratis tutti i giorni (fico, no?).
Eppure, per quelli con la faccia al posto del chiulo, la motivazione è più che valida, tanto da ripeterla all'infinito senza pudore alcuno. Che dire? Nulla. Occorre fare molta attenzione a non raccattare cani e porci come clienti. Prima di accettare qualsiasi incarico occorre capire se il potenziale cliente è un bugiardo disonesto o una persona che riconosce la professionalità ed è disposto a retribuirla. Sono io che decido se accettare o meno. Ma per l'insoluto come facciamo? No problem. Tieniti i tuoi maledetti soldi che tanto a me servono a poco, mentre brucia un pò il tempo sprecato, quello certo non lo posso recuperare. Certo è che arriverà il mio turno e non sarò per niente morbido. Alla prossima. 

P.S. la zecca si attacca. Ripeto: la zecca si attacca.

mercoledì 12 settembre 2018

Aiutami (tanto è agratis e quindi pretendo)

"Ciao ho bisogno di aiuto! Avevo un campanello vecchissimo elvox a tasto, ho comprato questo  per sostituirlo ma come faccio ad attaccarlo ai tre fili che lo collegano alla corrente? Che cosa mi serve in più?"

ECCO





A volte mi girano proprio, si sa, sono mentalmente instabile, e mi incazzo come non dovrei, me ne rendo conto, ma con certi unani non c'è pietà. Capisco il fai da te ma, che caxo... hai dato soldi ad un commerciante e vieni a chiedere a me? con più di due fili vai in crisi? non hai visto lo schema che ho pubblicato? sai leggere? sai fare 1+1? in caso di risposta negativa lascia perdere dai che se mi metto a spiegare bisogna poi redarre un trattato che spieghi ogni singola parola della spegazione e poi così all'infinito.
E poi... quando compri compulsivamente non ti viene mai in mente che ci sono delle conseguenze? Cosa ti serve in più? Direi che devi partire dalle basi, tipo un cervello nuovo e funzionante. Conosco un luogo che ne è pieno, mai usati, nuovi di zecca, sicuramente funzionanti ma mai utilizzati: Palazzo Montecitorio Roma. Prova a chiedere lì. In bocca al lupo.

P.S. Il treno è fermo. Ripeto: il treno è fermo. 

Regole elastiche

jesolo (venezia) Bambina di 5 anni investita da monopattino elettrico. Multata: camminava sulla ciclabile (link  rimosso dopo approvazione dello schifo di Direttiva Copyright, usa un qualsiasi motore di ricerca del caxo per risalire alla fonte) Per la piccola ferite al volto e sanzione da 20 euro.
I genitori: "Ricorreremo". Sequestrato il mezzo 

Ecco...è "sfuggita" al "controllo" dei genitori ...

Stamane mi sono svegliato benissimo, di buon umore, ma a leggere certe cose la cattiveria mi sale a mille. Vien da dire povera piccina vittima, poi vien da dire poverini i genitori vittime, poi il monopattino elettrico sulla ciclabile NO!... e tutti a prendere posizione su una piccola parte del problema, che all'itagliano piace tanto chiacchierare a caxo ma di rispettare gli altri mai. 

Quando mi sono recato in bici a Jesolo, la ciclabile era praticamente occupata da pedoni ed il marciapiede praticamente libero, tanto che ho dovuto pedalare su quest'ultimo, riflettendo sull'inciviltà di voi itagliani unani ed attento a non incrociare qualche vigile che sicuramente avrebbe ritenuto multare me piuttosto che le centinaia di trasgressori ... più facile dai.

Ed a forza di "chiudere un occhio" succedono queste cose (ed anche di peggiori). Quando la si fa franca va tutto bene, quando si viene pizzicati allora giù a polemizzare su tutto. Di rispettare SEMPRE le regole basilari di civiltà mai eh? Di fare attenzione agli altri mai eh?

Fossi io a dover intervenire opterei per le seguenti soluzioni:
1) togliere la patria potestà ai genitori della piccina con l'accusa di abbandono di minore (più multa da mutuo ventennale) o "perlomeno" "omessa custodia"
2) rieducare la piccina presso una struttura protetta, all'estero, magari in qualche paese nordico
3) al proprietario del monopattino revoca a vita della patente di guida e lavori forzati a vita in siberia a scavare ghiaccio
4) al Sindaco di jesolo condanna a sistemare di tasca sua, i marciapiedi sporchissimi pieni di radici affioranti e creare delle VERE piste ciclabili con gli standards europei 
5) ai vigili la radiazione immediata dal corpo per tutte le volte che si sono girati dall'altra parte vedendo le peggiori violazioni quotidiane di turisti,ambulanti abusivi, spacciatori e residenti senza intervenire
6) già che ci siamo...abbondiamo, controlli fiscali a tappeto (scontrini e ricevute per iniziare)

ah...dimenticavo.... "regole certe non ci sono"...dice lo "scrittore" del pezzo... ma sei scemo? dove vivi? su marte? ti sei fumato il radicchio? Mavafffanchiulo!

P.S. De-mente non mente. Ripeto: De-mente non mente.

lunedì 3 settembre 2018

Certificato medico online?

Siamo tutti digitali... ma in itaglia solo sulla carta. Già. Con difficoltà a deambulare e senza assistenza fisica di qualcuno che ti possa dare una mano, è naturale pensare ai "servizi on-line". Dal PC ci si collega, ci si autentica con la smartcard et voilà, il servizio è servito, senza bisogno di trasferte, parcheggi, appuntamenti, spese inutili, tempo perso... una pacchia. Nel paese più digitalizzato d'europa funziona così, votazioni comprese, denunce, sanità... tutto digitale, niente carta e tanto tempo libero per le proprie cose. 
Da voi no. Chiamo il medico di base in ambulatorio. Mi servono delle ricette per il cortisone e degli antidolorifici oppiacei, altrimenti sono urla di dolore. 
Le ricette (stampate con un computer) devo andare a prendermele di persona. Le può inviare direttamente alla farmacia? NO!, me le può mandare via mail? NO! nemmeno via PEC? NO! devi mandare qualcuno a prenderle... chi? sono straniero, non conosco nessuno a cui chiedere un favore, cosa devo fare? chiamare i carabinieri? 
Ecco, la prossima volta che sentite qualcuno parlare di digitale, di dematerializzazione, di piano digitale per l'italia, di agenzie digitali varie che alla fine sono solo dei poltronifici, di mega professoroni che ciurlano, di ultraconsulenti digitali dallo stipendio di giada che scorrazzano felici su praterie di banconote, ecco, quando li vedrete o sentitete a qualche intervista o comizio o conferenza o seminario... magari invitandovi a comperare una CNS, uno SPID, una PEC o PECPA... ecco,  non sputategli addosso che è reato, non picchiateli che è incivile ma almeno indirizzate loro una grassa risata con l'atteggiamento di compassione a sentire lo scemo del villaggio raccontare ubriaco una barzelletta sconcia al bar del paese. Pagliacci! Andatevene affanchiulo per sempre! Alla prossima. 

P.S. Il fiume si ingrossa e gli argini cedono. Ripeto: Il fiume si ingrossa e gli argini cedono.

martedì 28 agosto 2018

Inciviltà e menefreghismo

Sono un pò di giorni che non riesco piu' quasi a camminare e per una risonanza magnetica ho dovuto recarmi presso un vostro ambulatorio privato in convenzione con il vostro SSNN. Lasciamo perdere i commenti sulla struutra, sul personale e sulle apparecchiature, non voglio parlare di questo, almeno per ora, sarebbe davvero molto lungo farlo. Mi voglio però ricordare un episodio accaduto all'esterno. Terminata la visita, in attesa di una persona che mi doveva accompagnare in auto, mi siedo all'esterno sugli scalini dell'ingresso, ad attendere, complice una stupenda giornata di sole ed un arietta fresca e frizzantina, da godere tutta sino all'ultimo respiro, che tanto rinfresca i pensieri e lo stato d'animo, con le endorfine a mille per una temporanea pausa ristoratrice dal dolore continuo che provo (dolore fisico).
Improvvisamente entra nel parchggio antistante la mia postazione, una Volvo guidata da un signore di mezza età, quasi anziano (un autentico unano). L'autista, dopo un pò di manovre incomprensibili, quasi intenzionato a collidere le auto già in sosta, si avvicina agli scalini in retromarcia e fa scende una signora con difficoltà di deambulazione, la quale, con calma, scende, apre la portiera posteriore, con molta calma, prende la borsa e sempre molto lentamente si aggrappa al corrimano per salire i 10 scalini di accesso alla struttura. La rampa per i disabili è a mezzo miglio e lunga 100 metri... meglio non affontare la scarpinata se si riesce ancora a salire le scale. 
L'autista nel frattempo, fermo dove ha deciso, attende in auto... col motore acceso, col tubo di scarico puntato proprio dove ero seduto, ad un metro di distanza. Purtroppo il rumore del motore deve aver sovrastato le mie poco urbane rimostranze all'incivile noncurante che mi costringe, mio malgrado, a respirare i miasmi puzzolenti dei suoi gas di scarico. La distanza fra il mio bastone di appoggio e l'auto è appena superiore alla gittata, per cui di rompergli un fanalino manco a provarci, a meno di non dover spostarmi rischiando dolori atroci alla schiena. 
Provo comunque a fare appello a tutta la mia buona educazione e decido di spostarmi (io), non senza difficoltà, verso la distanza piu' breve verso un corrimano che mi possa permettere di rialzarmi al termine dell'attesa. Il tutto condendo il tragitto con improperi irrietibili, brontolati a voce bassa contro quella grandissima testa di cazzo che sta tentando di avvelenarmi.
Riesco a malapena a muovermi quel tanto sottovento da diminuire drasticamente la non richiesta ventata di fumi, metalli pesanti ed idrocarburi incombusti che escono da quella scatoletta piena di carne marcia. 
10 minuti buoni di attesa col motore acceso e rovinare l'ambiente di tutti ed inquinare inutilmente l'aria che dovrebbe essere un bene condiviso ma, visto che non riescono ancora per ora a privatizzarla o tassarla, la si può pure sporcare senza ritegno. 
Alla fine dell'interminabile attesa, col rumore del motore nelle orecchie, esce la signora che evidentemente ha esaurito temporaneamente i propri comodi. Comincia a guardarmi con aria di rimprovero in quanto mi sono seduto vicino al corrimano che le serviva per scendere le scale "in sicurezza". Io la guardo e le faccio presente che ho dovuto farlo per evitare di respirare i gas del suo toy-boy accompagnatore. Nessuna richiesta di scuse ovviamente ma ottengo in cambio una smorfia di disapprovazione. Ecco, vuoi vedere che nell'apoteosi di egoismo che sta pervadendo la società, il rompigolioni sono sempre io alla fine?. Vabbè, no problem. Targa annotata e tremenda vendetta silente in tempi non sospetti. Quando sentite di qualcuno che si lamenta per "inspiegabili" ed "ingiustificabili" atti di vandalismo, sappiate che con buona probabilità la causa è il carma che torna indietro, dopo tutte le egoistiche cattiverie quotidiane dispensate senza parsimonia. Alla prossima.

P.S. La pasta è scotta. Ripeto: la pasta è scotta.

Aggiornamento: lo posto qui che l'argomento è lo stesso anche se accaduto oggi 6 settembre 2018. Sto un pò meglio e riesco per brevi periodi a camminare senza bastone, Decido dopo un mese di clausura di uscire per una commissione a 100 metri da dove sono ospite. Il paese è piccolo, quasi di campagna. I marciapiedi di sterrato attendono da più di trent'anni di essere realizzati nonostante le promesse elettorali dei buzzurri ignoranti che si canddano a sindaco, a turno, uno peggio dell'altro. Camminare a bordo strada con stampelle o bastone, sullo sterrato o ghiaia piena di buche non è facile e tentare di camminare sull'asfalto equivale a morte certa, visto che i limiti di 30 all'ora non li rispetta nessuno ed i pedoni sono considerati birilli da bowling. Lasciamo perdere quello che si nota per terra camminando... cartacce, bottiglie, plastica, mozziconi, nesuno pulisce e certi rifiuti mi sa che sono a terra da molti anni, intonsi, mai toccati, ormai facenti parte del terreno..... mai nessuno che butta i soldi però. Al rientro la solita auto in divieto parcheggiata ovviamente col motore acceso sullo sterrato pedonabile. L'unano è intento a spolliciare su uno smartphone, uatstapp. Cosa mai ci sarà di così importante da non poter parcheggiare non si sa, visto che il parcheggio c'è, è libero ed a pochi metri. No, bisogna fermarsi dove passano i pedoni. Mi avvicino zoppicando, fissando il deficente che mi guarda per un secondo ed abbassa lo sguardo, spolliciando su e giù come a cercare il messaggio urgentissimo che lo costringe a fermarsi improvvisamente dove 'azzo gli pare, col motore rigorosamente acceso, si sa mai non dovesse ripartire. Mi tocca andare a piedi zoppicante sulla strada che improvvisamente arriva la solita auto a palla che mi pela di non poco, un near miss di pochi centimetri... deve essere un cardio chirurgo con un intervento urgentissimo per un caso di vita o di morte (in realtà poi si è fermato al bar tabacchi... crisi di astinenza da fumo). Ecco... menefrego degli altri, ci sono solo io, i miei problemi sono al centro e gli altri non esistono, menefrego fascista. Maledetti. Verrà il giorno del "my turn" ed allora ci sarà da divertirsi a ricambiare il favore, no giusto per adeguarsi alla massa e sentirsi meno emarginati in una minoranza di persone educate. Società di scimmioni ignoranti come il cartongesso.

P.P.S. il passero ha cantato. Ripeto: il passero ha cantato. 
  

venerdì 24 agosto 2018

Bye Bye TIM...

Ciao Ciao TIM, addio ed a mai piu' arrivederci. Ora mi sento meglio. Non provateci proprio ad assumere i "consulenti per il rientro all'operatore originario" ed a dare loro il mio numero di telefono. Per anni, mooolti anni sono rimasto con voi, sempre puntuale nei prepagamenti, senza mai reclamare per la pessima copertura, senza mai lamentarmi per la fonia da grammofono anni trenta, senza mai lamentarmi per i vostri SMS spammatori mai richiesti, senza lamentarmi per la linea che cade sempre, senza lamentarmi per la "velocità" dati degna di un modem a 33.6K... sono stato cliente "mobile" dai tempi dello Star-TAC che costava come una panda, quando il GSM non esisteva, era appena nata l'itapac (e chi se la ricorda?), le batterie (con l'effetto memoria) in conversazione duravano al massimo 4 o 5 minuti, in "stenbai" massimo un paio di ore ed ai tempi del bi-grigio col disco combinatore girare con un telefono portatile era cosa che suscitava curiosità, stupore ed un pizzico di invidia...altri tempi...
E' da quando ho il numero mobile che ho scelto la formula prepagata. Se ho credito telefono, altrimenti no, ovvio. Decido io come consumare i miei risparmi, quando ne avanzano. Pago quando ho la necessità, quando scelgo di farlo e quando decido io che è necessario.  In pratica decido solo io cosa è necessario per me, si può vivere lo stesso, ed a volte meglio, anche limitando le telefonate o i messaggi allo stretto necessario. 
In tutto questo tempo di utente fedele, mi avete insegnato parecchie cose: 
  • l'utente non è una persona con delle necessità da soddisfare
  • l'utente va spremuto al massimo senza esitazione e senza pietà
  • l'utente va preso in giro con offferte truffa
  • l'utente deve solo pagare, accettare, sottoscrivere senza possibilità di scelta
  • l'utente deve accettare le condizioni vessatorie imposte unilateralmente, pena l'esclusione
  • l'utente è l'ultima ruota del meccanismo dei profitti
  • l'utente non conta un cazzo
  • l'utente è tonto (utonto)

Con il tempo, ho dovuto subire delle imposizioni poco gradite e mai richieste:
  1. mi avete attivato "d'ufficio" e senza avviso alcuno, opzioni mai richieste, che se uno non se ne accorge poi, per disdire, deve pure pagare (regolarmente poi sanzionate dall'Antitrust)
  2. mi avete costretto a passare interminabili giornate con i vostri "operatori" inconcludenti, capaci solo di leggere risposte precompilate e per nulla attinenti ai quesiti sottoposti
  3. mi avete costretto a ricaricare il credito (già ben oltre i 50 euro), con tagli minimi di trenta euro alla volta, a cadenza annuali con minaccia (attuata) di blocco del traffico uscente prima e poi entrante dopo 30 giorni. Così non si chiama prepagata a consumo, si chiama pizzo. 
  4. mi avete costretto a subire chiamate pubblicitarie a tutte le ore, con offerte incomprensibili, nonostante avessi disabilitato l'opzione nell'account (che nessuno sembra rispettare)
  5. mi avete addebitato dei costi a mio parere ingiusti a delle tariffe schifose. 
  6. mi avete obbligto a comunicare con i vostri "operatori" dell'assistenza, rendendomi consapevole che l'anello mancante fra uomo e scimmmia esiste! e lavora presso di voi.
  7. mi avete fregato due euro per la portability, per un semplice click sempre troppo.
  8. mi avete chiesto senza mezzi termini di cambiare sim in quanto "obsoleta" per poi dirmi che in realtà non era necessario... davero davero? comunque l'ho cambiata... con altro operatore, grazie tante (indovinate quale dai).
Ecco, con questa "user experience", con questa "customer satisfaction", con questo stato d'animo e con le mie opinioni frutto dei vostri comportamenti vi lascio al vostro destino, sicuramente roseo e pieno di successi, per passare ad altro operatore con un assistenza esemplare, una gentilezza e cortesia piu' che eccellente, una reattività e velocità unica, con un costo sicuramente piu' conveniente ed un servizio nell'insieme migliore, molto migliore, molto molto migliore. Tenetevi il tarantolato blu che balla col cappellino da pirla, nei vostri spot del menga partoriti dal slolito markettaro strafatto di vinavil e radicchio. 20 giga a 10 euro? ne ho il doppio a quasi metà prezzo!, coglioni!! Non si trattano così i clienti. Fanchiulo per sempre.

P.S. la trippa è finita. Ripeto: la trippa è finita.

venerdì 3 agosto 2018

Un paese ridicolo

C'è un paese che sta rasentando pericolosamente il ridicolo, lo dico per ottimismo consapevole che la situazione ha da molto tempo superato la soglia, verso il grottesco.
Sulla carta funziona tutto alla grande. Mi immagino uno straniero che prima di decidere di trasferirsi lì, va a consultare la costituzione, l'elenco dei servizi a disposizione dei cittadini e delle imprese, dall'assistenza sanitaria all'accesso al credito, dalla tutela delle famiglie disagiate e tutto ciò che può aiutare le imprese in difficoltà. Ci si sente tutelati, davvero, non c'è che dire, non si può fallire o stare male. Sulla carta è previsto tutto quello che serve per farcela, vivere dignitosamente, in santa pace, sicuri di poter sviluppare ognuno la propria vita, serenamente senza esagerazioni, un esistenza appagante ove coltivare gli interessi culturali, formativi, esistenziali, propri e della collettività.
Ma la realtà è ben diversa. La realtà ci insegna che per accedere ai servizi previsti, sono stati messi in atto una serie di "paletti" e condizioni assurde ai quali si aggiungono l'inadeguatezza degli addetti ai lavori, la carenza di infrastrutture, l'assenza di strategie a lungo termine, l'interesse di pochi, la puerilità politica di chi dichiara di fare gli interessi della collettività.
A questo occorre aggiungere la presenza attiva di lobby e gruppi di interesse, potentissime sette religiose, mafie organizzate come stati all'interno dello stato oltre agli immancabili e numerosissimi fancazzisti sempre pronti a vendersi al miglior offerente e piegarsi al volere del miglior pagatore. E questo a TUTTI  i livelli gerarchici in TUTTE le attività concorrenti alla formazione di quello che dovrebbe essere uno STATO o meglio una società coesa. Come risultato... non funziona nulla e lo sport nazionale nel quale si riesce a primeggiare su tutti è quello di nascondere la polvere sotto il tappeto ed incolpare chiunque sia al di fuori della personale sfera di "interessi".
Ognuno dei soggetti citati cerca di far prevalere ed ottenere TUTTO ciò che giova esclusivamente ai propri interessi. Ad ogni successo corrisponde un erosione di interessi altrui che a loro volta agiranno per prevalere, in un circolo vizioso che inesorabilmente sta contribuendo alla creazione di un elite di privilegiati ed una massa di persone di serie B (quelli che devono pagare e basta).
La cosa buffa, ed è anche questa la cosa ridicola, è la capacità di adattamento di chi inesorabilmente si trova "ai piani bassi" unita alla volontà di asservire gli stessi aguzzini che hanno causato tutto ciò. Di certo non c'è un popolo orgoglioso di una forte identità che si ispiri a valori degni di lodi...la vostra identità è individualissima e si fotta quella degli altri. Di certo non c'è un popolo coraggioso (armiamoci e partite). Di certo la cultura non è fra le priorità, anzi, si riesce a farla sembrare una cosa brutta dalla quale stare alla larga. Di certo c'è la memoria corta, moolto corta.  Di certo gli abitanti sono duri ad imparare le lezioni, ma più duri di un ciuco che in confronto sembra un professore universitario. Di certo c'è un popolo che "vorrei tanto ma non posso", di "wannabe". Di certo il popolo sà perfettamente quali sono i problemi che li affliggono e di chi è la colpa (sempre degli altri ovviamente) ma manca il "foglio del come risolvere" o il "foglio del come fare".
La cosa ridicola è un paese che galleggia sul pattume ma non fa nulla per pulire.

P.S. le pillole sono finite. Ripeto: le pillole sono finite.

martedì 31 luglio 2018

Manico nuovo e tornio KO

Non vedevo l'ora di provare il nuovo tornio da legno che ho realizzato nei ritagli di tempo libero, utilizzando materiale che per altri è "di scarto". Oggi ho ricostruito due manici per due raspe da legno, uno per una limetta triangolare e l'ultimo per un traccino da falegname che uso per segnare i punti di taglio (anche nel metallo) o gli incastri a coda di rondine che mi piacciono tantissimo.
L'ultimo perchè l'alimentatore, collegato al motore in cc da 48 volts 6A, ha tirato le cuoia. Mi sa che sotto sforzo l'assorbimento prolungato ha sovraccaricato l'alimentatore, facendo saltare il fusibile interno e sicuramente qualche altro componente...pazienza, vedrò se si può riparare. 
Il manico non è terminato purtroppo. E' leggermente più grosso dell'originale, manca il mordente per il colore scuro, manca la finitura a carta vetrata e cera d'api per renderlo lucido ed impermeabile....faremo a mano dai.
Per il ferrulo ho utilizzato un tappo da 16, di rame, di quelli usati per gli impianti idraulici, giusto per una finitura "elegante" ed anche perchè ad utilizzare i tubi aperti mi resta scoperta la parte terminale (è solo un problema estetico). Legno utilizzato? Nocciòlo, mi avanzava un ramo, messo da parte proprio per questo scopo. Dovrebbe essere duro abbastanza per resistere anche a lavori "pesanti".
Ora, per il tornio, sto pensando di tornare all'idea originaria, ma migliorata, ovvero di utilizzare, al posto del motore, un trapano. Dovrò solo creare un supporto ed una contropunta adatta, che spinga il pezzo in direzione del mandrino, facendolo così lavorare in pressione (è un trapano) e sperando di attenuare le vibrazioni, vedremo. Per ora mi fermo un pò che sono sudato, e stanco per la canicola. Alla prossima.

P.S. a nord di Belgrado si respira, due per due fa quattro. Ripeto: a nord di Belgrado si respira, due per due fa quattro. 

venerdì 27 luglio 2018

Eclisse di luna in diretta

Sono in mobilità che tento di collegarmi alla rete... in 3G, che il 4G me lo sogno con il telefonino di recupero che ho. Voglio pubblicare delle bellissime foto che ho fatto alla luna in piena eclisse, con una digitale di recupero ed una telecamera con tecnologia avanzata (nel senso che è avanzata a qualcun'altro ed io l'ho fatta mia).
Ora tento di scaricare le foto sul portatile e poi fare l'upload per la gioia dei miei tre lettori mensili. Sarà un impresa fra USB2 ed USB3 che non fanno contatto, SD vecchie come il cucco che Winzozz10 nemmeno le considera più, cavetti diversi o troppo corti, formati incompatibili, batterie che si esauriscono alla velocità della luce, dispositivi che non fanno il loro dovere. Devo scrivere in fretta, devo salvare ogni minuto per evitare di perdere le modifiche al post ed alle immagini, causa morte prematura delle batterie. 
Con la digitale a bassa risoluzione devo sostituirle ogni 10 foto. La telecamera invece dura un pò di più ma ha uno zoom che fa pietà, il sensore CCD al buio sembra morto, sensibile come un facocero morto. Con lo zoom al massimo poi, basta mezzo respiro e si vedono le strisce del movimento, data la lentezza di acquisizione del dispositivo...per non parlare poi della messa a fuoco automatica... durante i tentativi "avanti indietro" dell'obiettivo l'immagine va si a fuoco, per un attimo ma lo zoom si ferma sempre fuori posto... firmware di me*da! mettere a fuoco  manualmente nemmeno a parlarne, è una digitale e certe cose non si possono più fare (che con la pellicola era bellissimo e venivano delle foto stupende). E così... faccio come molti.... attivo il flash!!! così mi sento anch'io parte di una comunità (di idioti).
Sì ma che problema c'è? con un buon software di post processing si possono correggere i difetti... si, come no... a correggere i livelli, i contrasti o la messa a fuoco ci si accorge di quanti pixel bruciati ha il sensore CCD... un cimitero. Almeno ho imparato cosa controllare quando si sceglie una fotocamera, oltre al prezzo ovviamente. 
E così, con questa attrezzatura iper tecnologica, avanzata, i risultati sono quello che sono. Giusto per sfatare il mito che con un semplice smartphone o una qualsiasi digitale tutti si sentono fotografi professionisti ed offrono "servizi fotografici low cost".... c*glioni!
La cosa buffa è che ho anche due cavalletti, un telescopio ed un cannocchiale monoculare ma... mi mancano gli adattatori per mettere nell'oculare i dispositivi digitali...(campa cavallo) e poi mi sono improvvisato all'ultimo minuto, con uno zaino poco capiente, in mezzo ad un vivaio di zanzare con l'autan agli sgoccioli (che con certe tigri occorrerebbe farci il bagno), in una zona inquinata dalla luce artificiale perchè ho poca benzina per andare in montagna al buio totale... altro? Si, è passato in secondo piano il pianeta Marte, visibile vicino alla luna nel punto più vicino alla terra.
Aniway... io c'ero! ma che problema c'è? aspetterò altri cento anni per la prossima, sicuro in un attrezzatura più adatta.
Alla prossima.

P.S. al villaggio manca lo scemo. Ripeto: al villaggio manca lo scemo.

Antichi cacciaviti Vintage (inizio XX secolo)

Mi sa proprio che sono un patetico accumulatore compulsivo. Non si spiega come mai ho acquistato questi cacciaviti dall'aspetto antico, molto vecchio. Qui siamo oltre la soglia del "vintage". 
Hanno il corpo interamente in metallo, prodotti quando la durevolezza era un plus, non come oggi dove è tutta plastichetta. In corrispondenza del manico sono applicati con dei rivetti, due inserti in legno che conferiscono un aspetto molto particolare. L'impugnatura che ne risulta, a sezione ovale, permette una presa migliore e con le mani è così possibile esercitare una forza di torsione superiore a quella che si potrebbe esercitare se il manico fosse tondo. 
I segni di ribattitura in testa, ci raccontano che il cacciavite è stato usato assieme ad un martello, per chissà quale operazione. 
Particolare è quello che ho definito un "levachiodi". Forse in realtà, questo taglio particolare serviva per l'apertura di qualche coperchio o vite con testa a due punti. Ho il sospetto che questi cacciaviti fossero a corredo di qualche automobile o mezzo militare inglese, avendone visti di simili per le auto d'epoca. L'assenza di marchi o segni distintivi non aiuta molto ma la lavorazione, il legno, il metallo e la patina ci suggeriscono di collocare questi oggetti ad inizio secolo, probabilmente fra gli anni '30 o '40. A quell'epoca in itaglia i cacciaviti erano meno elaborati, con il manico tondo.
Vorrei venderli (subito, non svenderli) a qualche intenditore o a qualche collezionista. In alternativa li uso come oggettistica per un arredamento vintage, con i mobili costruiti da vecchi bancali, che fa rustico ed elegante allo stesso tempo. Di lucidarli e cambiare le impugnature nemmeno a parlarne, questo lo fanno gli americani che di restauri non capiscono un caxo!. La patina, la ruggine e l'usura devono restare a testimonianza, conferendo valore storico agli oggetti. 
Alla prossima

P.S. Venezia affonda. Roma brucia. Ripeto: Venezia affonda. Roma brucia.

giovedì 26 luglio 2018

Antica bilancia a molla (vintage)

Mi hanno regalato una bilancia tascabile (pocket balance), apparentemente "antica", non fosse perchè è un pò arrugginita e presenta le tracce del tempo. E' una bilancia a molla, con scala in Kilogrammi (fondo scala a 12 Kg), made in germany e riporta un logo che rappresenta un pesce. 
Da una ricerca in rete, non sembra che ce ne siano di simili in giro, sicuramente di marche ed epoche diverse. Qualcuno l'ha identificata come una bilancia per pescatori, forse per il logo a pesce stampigliato. Qualcuno dice che è approssimativamente del 1940 o attorno lì. Non è rarissima ma nemmeno apparentemente molto disponibile.




Con così poche e non confermate informazioni, è difficile calcolare il valore reale dell'oggetto così come individuare possibili interessati. Di sicuro quella che ho non è in ottone, e nemmeno molte delle altre che si trovano in giro lo sono anche se sembra dal "colore". 
Vorrei venderla (possibilmente subito, non svenderla) altrimenti, visto che mi piace, la tengo attaccata al muro in cantina che fa arredo rustico assieme alle damigiane ed ai fiaschi anni '50. Ah, quasi dimenticavo: funziona ancora e soprattutto senza batterie!
Alla prossima.

P.S. i kili di troppo sono finiti. Ripeto: i kili di troppo sono finiti. 

I peli sulla lingua

cit:"In Giappone quando una persona entra nella fascia dei 60 anni (Ji Jun, 耳順),  viene particolarmente festeggiata. Si conclude una fase importante della vita e se ne inizia un'altra altrettanto importante.
Durante questa seconda fase, però, chi la attraversa, ha un diritto inalienabile in più: "l'ordine dell'orecchio", cioè diventa un buon ascoltatore ma, soprattutto, può parlare liberamente di tutto poiché l'esperienza gli ha dato la saggezza e le conoscenze adeguate..."

Già, così si spiegano gli sproloqui di quel "gionalista" e di tutta una pletora di personaggi "mediatici" o "social". Certo è che se l'esperienza trascorsa è negativa, parziale, soggettiva tanto da fossilizzare la persona, vittima di una conoscenza distorta da una mente elementare in misura tale da non permettere che si muti in saggezza, ecco, allora si può tranquillamente parlare di

rincoglionimento

E di sessantenni rincoglioniti che parlano a caxo convinti che i loro deliri siano perle di saggezza ce nè a iosa, troppi. 

Ecco, se in giappone può funzionare, dove i dirigenti che sbagliano chiedono scusa pubblicamente e si dimettono, da voi in itaglia no, funziona diversamente.

Il rincoglionimento over sessanta è premiato e fare carriera è scontato, quasi un riconoscimento al merito. E più grosse le sparano, più carriera fanno, ma di ascoltare nemmeno a parlarne. Non siete il giappone dei samurai e dell'onore. Siete vecchi e pure rincoglioniti, guidati dalle informazioni distorte e manipolate, governati dalla corruzione, condizionati dai disvalori e dai cattivi esempi. La vera saggezza ormai è scomparsa e soprattutto ahimè disprezzata. Alla prossima.

P.S. il bruco è verde e mangia la mela. Ripeto: il bruco è verde e mangia la mela.

martedì 24 luglio 2018

Indovina chi è(ra) (indovinello 2)

Dicono di lui nei commenti e nei propri profili "social":
  • Ho avuto l'onore di cenare con lui. Oltre ad essere un manager gigante ho trovato una persona super simpatica e con una incredibile sensibilità. 
  • Ci ha insegnato a pensare in modo differente, spesso in modo non convenzionale.
  • Un visionario, che ha influenzato e orientato un intero settore nel Mondo. 
  • Un grande manager indubbiamente
  • Un uomo intraprendente, tre lauree, un master in business administration, tanta gavetta e voglia di fare. 
  •  Grande condottiero. Ha scritto un pezzo importante della storia economica mondiale
  • Un genio del business, una mente brillante

... chi è(ra)?

P.S. Il leccaculi non dà giudizi sul culo da leccare. Gli piace perché gli serve. Evita di farsi dei nemici, si dichiara disponibile. L' adulatore è uno che ti fa sapere questo: su di me puoi contare...


lunedì 23 luglio 2018

Severin BM3982A - macchina per il pane

Tra un "rifiuto" e l'altro, stavolta arriva una macchina per il pane, una Severin mod. BM3982A (qualità tedesca, fuori produzione). Il motivo della sua morte? in realtà funziona benissimo ma dal cestello non si riesce ad estrarre la pala. Giuro le ho provate tutte ma niente da fare, sembra saldato e di spendere più di trenta euro per uno nuovo nemmeno a parlarne. 
La "casa" che mi ospita ne ha già 3, più una ancora imballata per le "emergenze", giusto per non farci mancare nulla. Tutte e 4 prese ad una cifra inferiore ai 50 euro, prezzo soglia sopra il quale a mio parere, non vale la pena di spendere. Sì perchè stiamo parlando in generale di un motorino che fa girare la pala della vaschetta, una resistenza da forno per scaldare ed un pò di elettronica + firmware per i programmi di cottura. Il firmware controlla:
  • l'avvio del motore, a impulsi nella prima fase di mescolamento dei prodotti poi continuo per l'impastatura, 
  • il tempo di lievitazione  a motore fermo
  • il tempo di cottura, 
  • un buzzer che avvisa l'utente dell'avvio di ogni fase più il termine cottura. 

Ogni programma (pane, marmellata, brioches...) sarà caratterizzato da tempistiche diverse, un pò come nella lavatrice, che alle massaie bisogna dare compiti semplificati altrimenti chiudono la mente a riccio e si rifiutano di proseguire. 
Più programmi = prezzo più alto. La cosa per me triste è che l'utente non può intervenire nei tempi pre-impostati. Ad esempio a me il pane piace bello croccante con molta crosta, cosa che nessuna macchinetta è in grado di fare. Inolte a me piacciono i vostri filoni (che in estonia ce li sogniamo) e questo tipo di macchine per il pane non sono in grado di farli, peccato. A me basterebbe giocare sui tempi di cottura e lievitazione ma almeno a livello utente non è possibile, occorre hackerare.
Quindi? che fare?? aspettiamo che qualche anima pia si disfi di un modello uguale e recuperare la vaschetta, non vedo altra soluzione. Oppure riutilizzarla per fare un miscelatore o riscaldatore o qualcos'altro. Nelle fredde sere d'inverno poi magari modificare il firmware o meglio rifare l'elettronica per farle fare quello che meglio ci pare, senza sottostare alle preimpostazioni di fabbrica. Si può fare.
Lo smontaggio non è difficile. alcune viti sul fondo, alcune sopra, tre per il pannello di comando et voilà, la copertura viene via. alcune foto possono aiutare. Alla prossima. 

P.S. Ambasciator non porta pane. Ripeto: ambasciator non porta pane.

venerdì 20 luglio 2018

Consumo obbligatorio

Qualche giorno fa mi è arrivato un messaggio dal mio operatore di telefonia mobile, la TIM, quello del demente che balla spensierato mentre noi continuiamo a pagare per un servizio che scompare (zero tacche) non appena arriva una nuvoletta in cielo. 
Il messaggio è chiarissimo, in perfetto stile ricattatorio:

Ti informiamo che il servizio di telefonia mobile associato al tuo numero è in scadenza, in assenza di una ricarica effettuata entro il 11/08/2018 verrà sospeso al traffico uscente. info40916.

Oibhò, poffarbacco, che è questa novità? Sapevo che se si lascia la sim "spenta" il numero viene disabilitato e poi rivenduto a qualcun'altro. Posso comprendere il motivo dovuto alle numerazioni limitate concesse ad ogni operatore che si sa deve massimizzare i profitti ed accontentare gli azionisti mettendo all'ultimo posto quelli che pagano. Ma sta storia dell'obbligo di ricarica per mè è una novità. devo pagare per telefonare, d'accordo. Ma devo continuare a pagare anche se non telefono. Ma allora che prepagata è? a me sembra un abbonamento annuale se devo pagare comunque. Ho un credito di più di 50 euro e ne devo aggiungere altri 20 (taglio minimo concesso) altrimenti non potrò più chiamare. Allora, un paio di considerazioni: 
  • Io pago quando chiamo, ok
  • ho 50 euri di credito
  • posso chiamare quando mi pare perchè il credito c'è
  • Chiamo poco, ovvero quasi mai
Sembra che questo non basti. Bisogna pagare in ogni caso che si chiami o no, sei obbligato altrimenti ti impediscono di chiamare. Se fossi certo che sono comunque garantite a vita le chiamate in entrata, magari un pensierino ce lo faccio...ma per il credito depositato? quello resta lì a loro disposizione per i loro bilanci? in pratica se non pago mi si minaccia come risultato di non poter utilizzare il credito accumulato! Non sono un esperto di diritto ma a me sta cosa mi pare una benemerita STRONZATA, degna dei peggior ladri attualmente ricercati.  
Ho il numero non ricordo più da quanti anni, da sempre posso dire. Ho sempre avuto una prepagata, pago quello che consumo e niente di più, senza canoni mensili. Non mi risulta alcuna comunicazione di modifica unilaterale delle condizioni contrattuali. L'imposizione arriva d'ufficio, senza preavviso, senza possibilità di negoziazione o di recesso, a cose fatte. Non mi pare giusto, dovrò rifarmi in qualche modo, non so come, ma in qualche modo dovrò farmi valere. E dato che mi trovo all'angolo senza possibilità di uscita, credo mi vedrò legittimamente costretto a fare come fa un animale messo all'angolo senza via di fuga e sotto minaccia... attacca e morde come unica, ultima, disperata e vana possibilità (e credetemi lo fa anche il più mite degli animali indipendentemente dalla taglia dell'aggressore). 

Se questo è il ringraziamento per anni di "fedeltà", allora le conclusioni nei confronti di TIM non possono essere diverse da quelle che si potrebbe avere nei confronti dei peggiori delinquenti aguzzini, avidi e prepotenti. Affanchiulo!

P.S. la termite rosicchia il tronco. Ripeto: la termite rosicchia il tronco.

giovedì 19 luglio 2018

LC185WH1 guasto

Ho già sviscerato tutta l'odissea, andata a buon fine, del televisore Telefunken TE19880-N15 (qui e qui). L'alimentatore di per sè non sembra (in questo caso) essere stato la causa principale del malfunzionamento, nonostante sia la parte che maggiormente si rompe in questo modello di televisore. Nei precedenti post avevo notato come il pannello LCD presentasse nell'angolo superiore destro un annerimento ed un aumento considerevole della temperatura (scotta). Non contento (mai), decido di approfondire e verificare cosa possa essere successo. 
Apro il pannello e la causa salta immediatamente agli occhi (garlic eyes...LOL). Un capo del CCFL superiore era danneggiato, arrivando a fondere e bruciare la plastica circostante. Sono stato ad un passo dall'incendio. Ad essere tecnici fino in fondo, sarebbe bastato sostituire il CCFL, ma la bruciatura dei transistor TFT nell'angolo, la sostituzione non avrebbe risolto del tutto il problema, per cui ho smontato tutto, messo da parte le pellicole ed il pannello rifrangente e mi sono messo l'animo in pace.
Ora mi ritrovo con due alimentatori Vestel in sigla 17IPS16-14 020210 V1 con codice 20522876, guasti, da riparare o da usare per recupero componenti... o da buttare, vedrò. Alla prossima.

P.S. il tetto scotta e la gatta scappa. Ripeto: il tetto scotta e la gatta scappa.

mercoledì 18 luglio 2018

Curriculum vitae del candidato - analisi

Hai presente i c.d. "recruiters" o responsabili HR? Hai presente le migliaia di "suggerimenti" su come si "deve" compilare un CV? Hai idea dei numerosi colloqui a cui ti sottopongono improbabili "sociologi" o "psicologi", hai presente le domande stupide che ti vengono formulate? hai presente che durante la selezione il tuo interlocutore non gli frega una mazza di chi sei come persona ma solo se sei ubbidiente e sai eseguire degli ordini senza fare domande? hai presente che il curriculum deve essere "sintetico" perchè il recruiter fa "fatica" a leggerlo? (e poi non lo legge nemmeno)
Ecco, oggi ci sono delle votazioni on-line per 5 candidati ad un importantissima istituzione nazionale. In pratica sono chiamato a scegliere per assumere un dipendente che non conosco minimamente, di cui non so nulla a parte ciò che mi viene riferito attraverso un auto referenziale curriculum vitae. Mi viene voglia, per stupida ed inutile rivalsa dell'ignorante volgare (così almeno mi dipingono quei parrucconi), di adottare un nuovo metodo stupido di selezione, simile per stupidità ai metodi generalmente adottati dagli stupidi recruiters HR: Analizzo i curricula al 10% nei contenuti, al 70% sotto il profilo tecnico e quel che manca lo lascio agli effetti della teoria del caos e dell'emotività.
I curricula sottoposti sono in PDF e voglio vedere quali informazioni tecniche contengono, per poi immaginarmi il profilo socio-attitudinale del candidato (tutti mega professori laureati in giurisprudenza).

Usiamo il tool "pdfinfo" per estrarre alcuni metadati:

pdfinfo CVcandidato1.pdf
Title:       nome cognome1 cognome2 (1971), dal 2004 ************* (un intero paragrafo come titolo!!)
Author:        nome cognome  (della segretaria)
Creator:        Microsoft® Word 2013  obsoleto
Producer:       Microsoft® Word 2013
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pdfinfo CVcandidato2.pdf
Title:          Microsoft Word - CV ** europeo (***).doc ---!!

Keywords:      --- niente
Creator:        Word ---!!

Producer:       Mac OS X 10.13.6 Quartz PDFContext --!!
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pdfinfo CVcandidato3.pdf
Title:          Senza titolo ---troppa fatica mettercelo vero?
Subject:       
Keywords:      
Author:         UNI*** ---compilato col piccì dell'università vero?
Creator:        Word
Producer:       Mac OS X 10.10.5 Quartz PDFContext ---!!
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ModDate:        Tue Jul 17 21:33:28 2018 CEST
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pdfinfo CVcandidato4.pdf
Title:          Nuovo documento 2018-07-17 (1) ---!!

Subject:        Nuovo documento 2018-07-17 (1)
Keywords:      
Author:         CamScanner ---!! pdf immagine!!
Producer:       intsig.com pdf producer --- sito coreano
ModDate:        �� --- unicode questo sconosciuto!
Tagged:         no
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File size:      1833265 bytes --- 1 mega e otto per 6 pagine!!!
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pdfinfo CVcandidato5.pdf
Producer:       Skia/PDF m69
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Considerazioni: quali ulteriori informazioni possiamo estrapolare? le versioni del PDF ci indicano l'obsolescenza del software utilizzato con l'onnipresente "Uord di winzozz", a parte due candidati che sembra utilizzino un Mac OS X (sempre software proprietario che sembra fornire "garanzie" per gli allocchi). Si notino i byes per pagina, giusto per vedere come lo spreco sia all'ordine del giorno. Solo un candidato, forse ignaro, usa l'ottimizzazione dei PDF. Un candidato invia il CV scannerizzato con la scritta in ogni pagina "Scanned by CamScanner" (salva con nome... no eh?).  Un candidato indica per lo studio legale un dominio internet inesistente. Un candidato che sottopone il formato europeo (sul quale sorvoliamo per ora), indica il proprio e-mail con un dominio disponibile per la registrazione (quindi errato) ma soprattutto, la cosa gravissima, indica in calce "il sottoscritto autorizza al trattamento dei dati personali, secondo quanto previsto dalla legge 675/96 del 31 dicembre 1996"... la 675 è stata sostituita dalla 196/03 integrata poi dal GDPR.... avvocaaaatoooooo!!!!!! Non importa chi ho scelto ma di sicuro non questo asino.
...e non finisce qui. Alla prossima.

P.S. il pesce è muto. Ripeto: il pesce è muto.

lunedì 16 luglio 2018

Stevia in polvere (DIY fai da te)


Un paio di piantine di stevia che superano miracolosamente l'inverno (sembravano morte ad inizio primavera) ed una germogliazione rigogliosa... da non credere. Sono bastate esposizione al sole e innaffiature regolari. Cresciute oltre il limite del loro vaso ho dovuto potarle quasi a raso e mi ritrovo con quasi mezzo kilo di foglie di stevia. Masticate a crudo, ancora verdi, lasciano in bocca un buonissimo sapore dolce, con un fondo di liquiriza. Un paio di foglioline e passa subito quel languorino pre-pasto che ci dirotta sempre verso l'aperitivo con salatini od altre schifezze. Sono un dolcificante potentissimo (e buonissimo per me).
Decido allora di trasformarle come dolcificante da usare al posto dello zucchero. Ma dato che non posseggo un impianto idustriale per raffinarla e portarla allo stato bianco cristallino (e dio solo sa che schifezze di processi utilizzano), mi basta polverizzarla ed usarla "tal quale", un pò come lo zucchero di canna grezzo (non quello marrone col caramello che fa da colorante).
Il procedimento è semplicissimo e prevede solo poche fasi:
  • potatura
  • essiccazione delle foglie
  • micronizzazione 
Potatura: gli steli di stevia si diramano un pò come le piante dei pomodori. In prossimità di una coppia di foglie si diramano due rametti. Basta tagliare appena sopra e la piantina col tempo diventerà più folta. Potare all'alba.
Essiccazione: si sceglie per il metodo naturale o forzato. Il primo prevede il raggruppamento dei rametti legati a testa in giù o distesi sparpagliati su un ampio piano, che verranno esposti al sole. Il secondo prevede l'uso di un essiccatore a torre e 8-12 ore di energia elettrica, possibilmente proveniente dai pannelli solari (così la stevia diventa più buona). L'importante è che sia ben essiccata e croccante da polverizzarsi con le mani. L'essiccazione appena dopo colte le foglie conserva meglio il colore verde che tende a diventare un pò più scuro con il metodo di essiccazione all'aria. Di quale sia il metodo migliore non ne ho idea.
Micronizzazione: ovvvero riduzione in polvere sottilissima, per evitare di veder galleggiare sul caffè dei pezzettini di foglioline. Basta un buon tritatutto, con le lame affilatissime, affilate a pietra 8000grit o più poi lappate con la pasta diamantata. Occhio ad usare un buon sminuzzatore a tenuta stagna, altrimenti la polverina verde micronizzata vi trasformerà presto in un ramarro.
Con un passino delle dimensioni desiderate si ottiene la "grana" desiderata. Quello che resta (rametti duri) io l'ho buttato (ma ne resta davvero poco

Costo totale? Praticamente zero. 

False controindicazioni: Ad alcuni puristi del gusto ma divoratori di zucchero, ed obesi come balene, non piace il retrogusto della stevia grezza, che assomiglia un pò alla liquiriza e va inevitabilmente ad alterare il gusto della bevanda che si intende dolcificare. In realtà anche lo zucchero altera il sapore ma ci siamo abituati. Dopo un pò che si usa la stevia naturale non ci si accorge nemmeno. Personalmente a me non dispiace (de gustibus), anzi, rafforza il caffè appena macinato. Piace anche sapere cosa sto ingerendo...foglie tritate (bio-compatibili), non certo della polverina bianca trattata non si sa bene con cosa, a che percentuali e soprattutto come, alla faccia dei segreti industriali. Volete tenere segreto il metodo di raffinazione e gli additivi? nessun problema, noi non si compra e tenetevelo per voi. Alla prossima.

P.S. Il protocollo si è rotto. L'etichetta è bianca. Ripeto: Il protocollo si è rotto. L'etichetta è bianca.

venerdì 13 luglio 2018

Un nuovo manico (ricostruzione)

Un coltello da cucina, dopo un affilatura "giapponese" ed usato come "rasoio" per il cibo, è un oggetto indispensabile. Un coltello che non taglia è inutile. Vero, ma conta anche tutto il resto. Ad esempio il manico, com'è fatto, con quali materiali, ecc... Quello in foto dopo un periodo di uso intenso, ha iniziato a dare dei segni di cedimento. Prima sono saltati i tappini copri-foro dei perni che assemblano le due valve al metallo. Conseguentemente ad ogni lavaggio l'acqua è penetrata all'interno ed ha iniziato con l'ossigeno a far reagire l'acciaio che tanto inox non sembra nonostante le stampigliature a laser sulla lama. L'interno vuoto poi, non aiuta di certo. Mi chiedo cosa sia passato per la testa a quell'ebete in vena di risparmiare qualche grammo di plastica lasciando la cavità vuota... (demente) per poi prevedere due viti e bulloni per serrare il tutto. La plastica è uno dei tanti mali di questo secolo, ma ancor di più lo sono le scarse capacità mentali degli object designers. 
Brontolii a parte, in condizioni unano-consumistiche, l'oggetto sarebbe stato riposto e dimenticato in un angolo di qualche inaccessibile cassetto ripieno di cianfrusaglie auto accumulate, nella speranza che l'attesa possa produrre una sorta di qualche miracolo auto riparatorio. Ma qui, io in prestito temporaneo nel vostro pianeta popolato da unani, voglio recuperare, aggiustare, manutenere, far durare e soprattutto usare (possibilmente in eterno) ciò che è costato soldi e fatica. 
Si sa che una costante manutenzione è indispensabile per far durare gli oggetti sempre più pesantemente prodotti con la logica del risparmio (ed aumento dei profitti) a scapito della qualità che nessuno più sa riconoscere o apprezzare. 
Per questo oggetto, l'acciaio c'è, non di qualità ecccellente ma c'è. Perchè allora non rifare il manico? magari di legno. Ho per le mani dei tronchetti di ulivo ma anche qualche altro legno duro può andare bene, purchè recuperato gratis da qualche ebete che decide di disfarsene (non è poi così raro trovare mobiletti in Noce massello buttati in discarica o abbandonati in strada)... vanno bene anche gli "scarti" dei parquet.
Con un pò di lavoro di raspa, scalpello, carta vetrata ed un abbondante sigillatura dei pori del legno con olio di lino e cera d'api (quella naturale ovviamente) si può ottenere un risultato eccellente. Un pò di colla epossidica poi aiuta ad impedire le infiltrazioni d'acqua e garantire che non si arrugginisca l'acciaio nella parte del manico. 
Così, con un oretta di paziente manualità ormai scomparsa, unita ad una maniacale affilatura manuale con pietra sino a 8000 grit, si ottiene un buon risultato, oltre alla soddisfazione di averlo per l'ennesima volta messo in quel posto ai consumisti. Alla prossima.

P.S. il re, il rame ed il pero sono tutt'uno. Ripeto: il re, il rame ed il pero sono tutt'uno.

lunedì 9 luglio 2018

Obsolescenza della SIM

Qualche giorno fa mi è arrivato un messaggio da parte del mio fornitore di telefonia mobile, TIM: 
Gentile cliente, la tua SIM è obsoleta e non supporta tutti i servizi TIM. Vai in un negozio TIM per sostituirla. Il costo di 15€ per il cambio SIM ti sarà rimborsato automaticamente entro 24 ore. Inoltre avrai anche gratis un mese di chiamate illimitate verso tutti senza vincoli o rinnovi alla scadenza.

OK, grazie per l'avviso franco, diretto, privo di tanti fronzoli. Data l'ambiguità del messaggio, deciso di recarmi presso un centro TIM per maggiori informazioni... su "tutti i servizi TIM"??.

Entro nel corner TIM ed attendo pazientemente che il commesso finisca di chiacchierare del più e del meno con una coppia neonato munita che se ne sta appoggiata al bancone nemmeno stessero aspettando il mojito in spiaggia. 
5 minuti e tocca a me. Faccio vedere il messaggio ed il commesso mi chiede..."devi cambiare il telefono?" Eh? che c'entra l'apparecchio! mi si dice che devo cambiare SIM, non tutto il telefono... Rispondo che prima o poi dovrò farlo e mi sento richiedere..."Entro quando?" Rispondo "Boh... quando cadrà a pezzi e la batteria muore del tutto...". 
"Allora non serve che cambi la SIM, quella che hai funziona lo stesso".
Faccio notare che ultimamente il telefono non prende il segnale SIM e quando lo prende lo prende malissimo, facendo vedere zero tacche nella SIM TIM.
Il guru mi dice "Eh, qui dentro i sicuro il segnale non lo prendi"... penso dentro di me..."ma allora sei proprio un deficiente! Ho uno smartphone dual SIM, l'altra è Iliad e prende tutte le tacche quando la tua non risce nemmeno a collegarsi alla cella".
Lascio perdere, non ho voglia di confontarmi con questo luminare. Chiedo ancora, "cosa serve per fare il cambio?", "Documento di identità e tessera sanitaria". "E per la rubrica nella SIM?" "Devi salvarla sul telefono se ti lascia farlo..." (manco avessi uno star-tac degli anni 80) "....oppure devi usare un computer..."...poffarbacco, addirittura?
L'irritazione inizia a salire a livelli preoccupanti, lascio stare e soffoco l'impulso di prenderlo per il cravattino e fargli provare una tempesta di schiaffi. Trovo la pacatezza di dirgli "Allora vado a salvare i dati e poi di sicuro torno da te, grazie per l'assistenza" penando dentro di me "...a mai più arrivederci"... 
Ora dovrò cercarmi un altro TIM corner, con un commesso meno scorbutico, con l'idea di portare il numero ad un altro operatore. 
Resta comunque la constatazione sull'operazione proposta. Come mai devo anticipare 15 euro se poi me li rimborsano immediatamente? Non era più semplice se ce li mettevano loro direttamente? Stanno raccattando le briciole? do sta l'inchiulata? (che con TIM non sarebbe una sorpresa) e poi... un mese di chiamate illimitate senza vincoli... perchè, ora, che vincoli ho? e poi no grazie, da anni non chiamo più con il vostro numero, ho una prepagata che non devo rinnovare ogni mese, pago solo quello che consumo e quindi consumo poco. Fanchiulo. 

P.S le pere cotte sono per la colazione. Ripeto: le pere cotte sono per la colazione.