giovedì 28 dicembre 2017

Cazzutissimo pan di zenzero


Lavagna DIY (recupero Pt.2 V.2)

Credo che il regalo più grande che si possa fare agli altri, sia quello di dedicare loro il proprio preziosissimo tempo, unico ed irripetibile, realizzando nel contempo qualcosa di utile a livello pratico. E' noto che questo è un periodo di delirio consumistico, durante il quale si corre a destra e sinistra a comperare oggetti inutili da regalare per "obbligo sociale" più che altro e che spesso piacciono solo a chi li fa, mentre chi li riceve automaticamente pensa a come riciclarli. Mentre rido di nascosto nel pensare a certe scene colte nei negozi ove si radunano orde isteriche di unani ignoranti, penso a come fare per conciliare l'utile al dilettevole, perchè nella vita bisogna divertirsi... sempre. 
L'occhio avido di idee si aggira tra i bugigattoli di casa, tra il ciarpame riposto da anni in attesa della propria dignità, pronto a cogliere degli oggetti da mettere in sinergia reciproca. Stavolta la scelta ricade fra i rimasugli del garage distrutto da un uragano estivo, su un vecchio fondo di un mobile di scarso valore, su una lampada ad archetto recuperata da una demolizione di un camper-ufficio, su dei ritagli di ottone, su uno scolo di lamiera zincata, su delle viti da legno. Mi commuovo al pensiero di questo tesoro trattato come spazzatura e decido, magnanimo, altruista e generoso di creare una lavagnetta segna-appunti da appendere in cucina, che i bigliettini e post-it sono scomodi, si perdono ed inquinano pure, oltre a rappresentare un costo ed un calcio al basso ventre all'estetica/design di casa. 
Il fondo del mobile viene trattato con un miscuglio di gesso e binder (vedi varie ricette in rete), rimescolato accuratamente con l'asta di un frullino passato a miglior vita e fissato su un avvitatore. Ottenuta la giusta cremosità, lo si applica a spatola, uniformemente, più mani, senza lasciare scalini o avvallamenti. La cornice è un attimo...basta tagliare le estremità ESATTAMENTE a 45°, altrimenti si notano poi scalini agli angoli o peggio effetto "fuori squadra". Ad assemblaggio terminato si passa con dell'olio di lino rosso (tonalità stupenda) ed una mano di vernice all'acqua trasparente satinata.
L'ottone viene battuto con dei bulini per incidere le scritte che si desiderano, forati ed inchiodati con dei chiodini pure di ottone (volendo auto costruibili pure quelli). La lampada ad archetto deve essere solo fissata, non richiede particolari lavorazioni. Lo scolo di lamiera zincata va tagliato con una forbice per lamiere e i bordi vanno poi battuti o smussati a smeriglio per non lasciarli taglienti. 4 viti fissate da sotto lo tengono in sede a reggere gessetti e cancellino. 
Il tutto senza glutine, senza polifosfati, senza litio.... 
Il risultato , pur mantenendo una certa "grezzosità", è niente male. Soddisfazione a mille, ambiente più pulito (grazie al recupero dei materiali che non finiscono in discarica), due persone più felici su questo vostro pianeta popolato da imbecilli. Io la mia parte per rendere migliore il mondo la faccio. Alla prossima. 

P.S. La cantina è allagata. ripeto: la cantina è allagata.

mercoledì 27 dicembre 2017

Lavorazione a sbalzo dei metalli

Sono convinto che nella vita è necessario saper fare di tutto, nei limiti delle proprie abilità (che vanno coltivate ed allenate) ed in funzione degli attrezzi che abbiamo o che ci sappiamo costruire. Nel riordinare dei vani dimenticati da anni, mi salta per le mani un kit per la lavorazione a sbalzo dei metalli (materiali per il lavoro manuale della scuola e per gli svaghi dell'operosità ingegnosa). Avrà almeno 50 anni ma gli attrezzi non hanno scadenza e non vanno a male come il cibo, per cui... quale migliore occasione per provare una cosa nuova e creare un regalo di natale unico, fatto a mano e "soddisfazionogeno"??
Il kit comprende degli attrezzini con delle punte di varie forma: a spatola curva, a sfera, a punta. Prima d'ora non mi ero mai cimentato in un impresa simile. A scuola era un arte che nessuno mi ha insegnato ma oggi c'è internet e di istruzioni... qualcosa si trova, almeno per imparare se c'è qualche trucco del mestiere (impara l'arte e metti da parte...si sa mai). 
Come prima idea devo realizzare un lamierino sottile e leggero da mettere sotto i campanelli a vento, quelli con i tubicini a cerchio ed il batacchio centrale. Tempo fa ne avevo realizzato uno ma con un peso troppo pesante, per cui per suonare era necessaria la bora di trieste. Allora prendo un lamierino di ottone messo da parte anni fa ed inizio ad impratichirmi per verificare come si comporta e come si deforma a seconda dell'uso di punte diverse a diverse angolazioni e diverse pressioni. Un lamierino un pò troppo robusto ma pian piano, molta pazienza, qualcosa salta fuori, realizzato senza un disegno preciso ma sbalzato un pò a casaccio, senza troppe pretese. 
Ci prendo gusto e decido di passare ad un foglio di rame più sottile, messo da parte non ricordo nè quando nè perchè, per  realizzare una madonnina (conosco una che le colleziona e ne ha una parete piena). 
Il risultato non sarà quello del miglior artigiano ma ci può stare dai. Per conferire un tocco di antico procedo col cuocere il rame ed ossidarlo un pò...invecchiato come me. Ora mi manca una cornice tonda... non ne ho mai realizzato di tonde...dovrò inventarmi qualcosa e soprattutto intrufolarmi in qualche cantiere per recuperare dei pezzi di legno vecchi, sperando di non beccarmi vent'anni per furto. Dai, sono tutto sommato contento. Non sapevo come fare per i regali di natale ed ora in parte ho risolto ed almeno posso ricambiare l'ospitalità ed il cibo che non potrei permettermi. Del resto "l'operosità ingegnosa" serve proprio a questo. alla prossima.

P.S. Il gatto ha fame. Ripeto: il gatto ha fame.