giovedì 29 dicembre 2016

Caxo, dicembre di**erda

Mese di**erda questo del 2016. Nemmeno il tempo di postare qualcosa, nonostante i millemila argomenti a disposizione. Un paio di lutti inaspettati, un paio di insoluti difficili da gestire, un paio di clienti che i gibboni sono più intelligenti, un robot pulisci pavimenti che ha iniziato a fare il mattto e che dovrò riparare, le lame di un tritatutto da ricostruire, alcuni inviti ad eventi al posto dei quali preferiresti lanciarti con l'elastico dentro la lava vulcanica, una marea infinita di autentiche rotture di c*glioni che fanno perdere solo tempo e soldi, un continuo approssimarsi di unani di m*rda che cercano contatto (regolarmente trucidati a suon di frecciate sarcastiche), zombie allo smartphone che ti tagliano la strada, impiegati alle poste al minimo storico di neuroni, rompiballe in astinenza di favori agratis, automobilisti in piena demenza da frenesia consumistica, ciccione brutte come la fame in perenne ricerca di una soluzione a suon di minigonne e tacco 12, con dei reggiseni e slip che sembrano il tentativo di mettere un elastico attorno ad un uovo, con delle acconciature a caxo (basta che costi un occhio farle) e che sembrano prodotte da parrucchiere in astinenza da crak, vigili e carabinieri che quando ti fermano ti trattano come il peggior terrorista islamico evaso da guantanamo, bariste incazzate, benzinai esauriti e strafatti di idrocarburi, commesse in negozio intente più a darsi un aria indaffarata pur di evitare il contatto con i clienti, commercianti piagnucoloni, vampiri e sanguisughe, ridicoli poveracci a piede libero che per questo mese cercano di atteggiarsi a sceicchi del cattivo gusto e dulcis in fundo...una marea di conti da pagare, di scadenze, di spese a cui si sommano le richieste dei soliti finti babbi natale & Co. che chiedono offerte in danaro contante per aiutare chiunque stia a più di 10.000 km e più di distanza (così non puoi controllare se verranno aiutati davvero). 
No, dico, ogni anno la stessa solfa, anzi, peggiora sempre di più. Questo mese è proprio da dimenticare. Buon anno di m*erda branco di teste di caxo!!

P.S. il lavandino è intasato, i panni sono sporchi. Ripeto: il lavandino è intasato, i panni sono sporchi.


giovedì 17 novembre 2016

Ko tecnico

...da cinque 21 31 41 giorni quando ho scritto questo post, sto sperimentando direttamente cosa significa restare tagliati fuori dal mondo (o quasi) [finalmente risolto due giorni prima di natale]. Il fornitore di connettività su cui mi appoggio mi avvisa un mese fa che devono intervenire a loro spese per cambiare l'antenna del Wi-max.  Improvvisamente la fornitura ADSL si interrompe. Telefoni voip ko, server della posta fuori uso, funzionalità "social" (4 gatti) precluse.... il nulla. Non credevo di dipendere così tanto da un fornitore che si può impunemente permettere di fare un pò come caxo gli pare, compreso non rispettare i contratti e pretendere pagamenti puntuali. 
Già mi infastidisce non poco che mi imponga di usare i suoi DNS senza possibilità di scegliere. Già mi ha infastidito l'atteggiamento di maggio 2016 (altra sostituzione dell'antenna) per disservizi vari che si protraevano da mesi e mesi prima (rallentamenti sotto la soglia contrattuale). Già mi infastidisce la mancanza di informazioni al riguardo e soprattutto la mancanza di previsioni sul quando il servizio verrà rispristinato ("quanto prima" non vuol dire un caxo!). 
E poi... non ci credo proprio che siano "spiacenti" per l'inconveniente. Quali inconvenienti? Qui si parla di danni emergenti e lucro cessante. L'attività è praticamente ferma, la ricerca di nuovi clienti ferma, la possibilità di essre contattato poi è praticamente nulla. Lo smartphone? si certo, navigare e lavorare con quegli aggeggini è praticamente impossibile dai. Va bene per rompere i c*glioni su faccialibro, e leggere comunicazioni telegrafiche nelle chat... provare a leggere un PDF da un centinaio di pagine con lo smartphone, provate a fare una fattura o un offerta decente, provate a redarre una relazione tecnica con tanto di foto e grafici, provate a sviluppare un sito web o del software, dai e poi ditemi.
Tanto valeva mettermi il bavaglio o rinchiudermi in galera. In pratica sto per sperimentare la dittatura di un regime fatto dai privati (...ed aspettiamo dopo il 4 a vedere che succederà). Ed allora? che si fa per garantirsi il diritto ad interagire col prossimo? E col diritto di poter esercitare la propria professione? ci si arrangia. Il wifi non è poi così sicuro come si crede e la marea di utonti che mi circonda in fin dei conti di mega ne hanno sin troppi, tanto vale prendersene un pò. Certo è che non vedo l'ora di tornare a casa, fuori da questo "paese" allo sbando. Ah, quasi dimenticavo.... ho provato a consultare la concorrenza per verificare altre offerte..... sito KO o il provider in uso non permette di consultare le offerte dei concorrenti, non lo so ma... cominciamo bene. Digital divide? Quale digital?

P.S. l'elicottero è nero. Ripeto: l'elicottero è nero. 

giovedì 10 novembre 2016

Cable organizer (unidea)

Da anni ho adottato la soluzione del rotolo della carta igienica per meglio organizzare i cavi di alimentazione 230V che girano per casa. Qui non si butta nulla. C'è però un doppio problema. Se dobbiamo riporre una prolunga, il tubo della carta igienica è troppo piccolo. Se invece parliamo dei cavetti urb, il tubo della carta igienica è troppo grande. Per le prolunghe si possono usare tubi di cartone dei rotoloni o altri tubi sempre di cartone un pò più grandi. Ma...per i cavetti USB? i tubicini dei rotoli per la carta delle calcolatrici sono troppo piccoli e non si riesce a trovare una misura intermedia. Occorre ripiegare verso altre soluzioni. 
In commercio esistono delle striscioline di velcro da fissare al cavetto.... ma di acquistare nemmeno l'idea, mi spiace ma non ho mai interrotto lo sciopero della spesa proclamato molti anni fa. Esistono delle soluzioni più economiche. 
Si prendono delle striscioline di velcro recuperate da qualche chiusura di qualche cosa che sta per essere dismesso. Una delle due parti è composta da tanti piccoli uncinetti, mentre l'altra è una specie di selva di filetti sintetici che con la pressione si agganciano in modo non permanente agli uncinetti. Al limite, ma proprio al limite, si va in merceria e si acquista una fettuccia della lunghezza e larghezza desiderata (io no, resisto). 
Si prendono i due pezzettini della lunghezza desiderata e li si incolla (in modo che uncinetti e filetti restino esposti) con del collante per tessuti (basta che il collante resti flessibile dopo l'asciugatura). Per i più virtuosi fortunati possessori di una macchina da cucire...
Ecco, delle chiusure su misura facilissime da realizzare, economiche, pratiche ed anche i cavetti più sottili e corti possono trovare il loro ordine senza attorcigliarsi o annodarsi ovunque. Prima di buttare, recuperare e mettere da parte anche i componenti apparentemente più insignificanti. Alla prossima. 

P.S. il ragno rosso è nel buco grande. Ripeto: il ragno rosso è nel buco grande.