martedì 6 marzo 2018

Porta inserti fai da te

Sto procedendo con lo smontaggio TOTALE della macchinetta del caffè De Longhi Eco310.V
In realtà dovrei solo sostituire la pompa dell'acqua e già che ci sono, sostituirò anche la guarnizione sottocoppa e perchè no anche il filtro del serbatoio. Ma dopo l'ultima pulizia a fondo (3 anni fa), noto che è ora di procedere con una rigenerazione totale, smontandola ai minimi termini, pulendo anche le parti meno accessibili e rimuovere la polvere di caffè ed il calcare che con il tempo si sono annidati ovunque. Come annoterò in seguito, ne vale la pena. Il problema che si presenta quando si decide di smontare completamente la macchina del caffè in questione... è che ci si scontra con le paranoie del produttore e con i magheggi del progettista che ha ben pensato di creare delle "trappole tecniche" atte ad impedire agli utilizzatori domestici di riparare in proprio, utilizzando i normali attrezzi che si trovano al brico center di zona (o anche ormai ai supermercati Lidl, tanto per capirci).
Per rimuovere la base, occorre svitare 4 viti "di sicurezza", del tipo W1, quelle a foro esagonale ma con un piolo centrale che richiede l'inserto a punta forata. Ma non basta. L'inserto non è certo reperibile con estrema difficoltà, basta andare da un buon ferramenta ben fornito e con l'occasione si prende il kit che contiene quasi tutti gli inserti disponibili. Conscio di ciò, il progettista frustrato in vena di dispetti pensa bene di affondare la testa della vite ad una profondità tale che non può essere raggiunta con i porta inserti "standard". Non contento, in pieno delirio vendicativo, pensa bene anche di creare un foro (l'alloggiamento della vite) di diametro inferiore rispetto al diametro dei più comuni porta inserti, così proprio non si riesce ad accedere alle viti per svitarle, tiè, così impari maledetto riparatore fai da te!! Del resto, povero "pollocliente", devi solo pensare a comprare il nuovo, buttare il vecchio o alla peggio andare dai riparatori "ufficiali" ed "autorizzati" che ti aspettano al varco, dopo essere stati costretti a frequentare costosissimi corsi di formazione dei produttori ed acquistare i loro costosissimi attrezzi esclusivi (con il miraggio di rifarsi sul primo ignaro cliente).
Scherzi a parte (ma nemmeno tanto scherzo), ci si può arrangiare diversamente... basta farsi una prolunga di diametro esterno più piccolo di un normale porta inserto a magnete... come?
Provvisoriamente, senza tante lavorazioni, si prende un tubicino di ottone, da 7mm, lo si taglia a misura e ci si infila dentro l'inserto che però ha un diametro da 7,15 e difficilmente entra dentro ad un foro interno da 5,7mm
Allora si pratica un taglio in testa al tubo, si infila l'inserto e con un martello si picchia il tubo in modo che prenda la forma esagonale e non possa far ruotare l'inserto. Fatto.
Per una soluzione sporca e frettolosa, da pochi minuti, è perfetto e la cosa che spacca proprio... è che FUNZIONA!. hack hack!

Per migliorare invece la presa e creare una prolunga porta inserti più funzionale, si può pensare a colmare i margini di miglioramento:
praticare tre tagli sottilissimi con una mola da taglio tipo Dr*mel. Ogni taglio è fatto in corrispondenza degli spigoli dell'esagono e per non sbagliare basta infilare il tubo in un dado esagonale che avrà così i 6 lati di riferimento rispetto alla mola che dovrà essere tenuta il più orizzontale (o verticale) possibile. 
Una volta inserito l'inserto campione, con un martello si adattano le 6 linguette così create alle pareti piatte dell'inserto esagonale. Per chiudere il tutto si possono stagnare (con una torcia ed un pò di stagno e flussante) le fessure, senza paura che lo stagno si attacchi all'inserto (non si attacca manco a provarci). Per sicurezza, e per irrobustire, si può anche pensare di avvolgere un sottile filo di rame non smaltato che prenderà lo stagno all'esterno e che andrà poi rifilato o smussato per diminuire il diametro esterno dell'attrezzo.
Per finire, una passata al tornio (o sulla testa di un mandrino da avvitatore) per mettere tutto in pari e lucidare l'ottone. Un bel manico ricavato da un ramo (nocciolo, ulivo, un vecchio bancale.... bastano 10/13 cm al massimo) fa il resto. Vogliamo esagerare inserendo anche un magnetino al neodimio? perchè no? Alla prossima.

P.S. la gallina ha fatto l'uovo, Ripeto: la gallina ha fatto l'uovo.

P.P.S .......,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,;;;;;;;èèèééé ecco un pò di punteggiatura e di "E" accentate in più, di scorta. Mettila un pò dove 'zzo ti pare, pensa al tuo di blog e vaffanculo e te, alla grammatica ed alle regolette da giornalista. 

P.P.P.S ...si, sono stronzo, ma avete cominciato prima voi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao perdonami ho la stessa marca vorrei sapere se ci vuole il Torx 20 forata per togliere quelle due viti profonde.
Ho preso su amazon un set di Torx forate e quella da 20 e' di 9,8 cm dici che andra' bene? Grazie!

unamico ha detto...

Ciao, non so se la misura esatta è T20. nel mio kit sono contrassegnate con lettere diverse (w1) ma potrei sbagliarmi perchè con l'uso le ho mescolate. Io ho prima sbirciato con una pila per farmi un idea della testa della vite e poi ho provvisoriamente attaccato gli inserti (con lo scotch) ad un bastoncino per verificare se "grippava" sulla vite.
Ora non saprei aiutarti di più, che la macchinetta è installata in cucina ed il cane da guardia mi impedisce di trasferirla in laboratorio. cmq se ci sono arrivato io, puoi sicuramente farcela tu (la necessità aguzza l'ingegno ;-) in bocca al lupo.