martedì 6 marzo 2018

Informatici peracottari

Raramente mi reco nei negozi che offrono "assistenza" informatica. Raramente mi serve assistenza in quanto sono in grado, nel 99,9% dei casi, di arrangiarmi in qualche modo. E' un lavoro, l'assistenza tecnica, che ho svolto molto tempo fa per molti anni. Nonostante sia cambiata la tecnologia, l'hardware, il software, le metodologie di approccio al problema sono rimaste più o meno le stesse. 
Si parte dal problema principale lamentato dal cliente, se ne verifica la sussistenza e si parte da zero a sperimentare causa/effetto, liberi da preconcetti indotti dai suggerimenti del cliente stesso. Tutto questo  sino a quando si individua il macro componente al quale imputare le cause del malfunzionamento. A seconda del grado di approfondimento nella diagnosi, del budget disponibile, del tempo a disposizione, del valore dell'oggetto in autopsia, si procede con lo scavare per arrivare ad individuare il minor componente da sostituire. 
Per i "tecnici" più sbrigativi, il minor componente da sostituire è ad esempio l'intero PC, reo di essere "vecchio" od obsoleto. Per altri, il livello di approfondimento può arrivare ad individuare il singolo componente elettronico o la funzione in una libreria software condivisa (o magari il parametro mal formato). E' solo un mix di costi, professionalità, passione e conoscenze che orienterà il tecnico a spingersi con il giusto compromesso verso la soluzione che più riterrà opportuna. 
Ma, a ben vedere, tutto sommato, sembra che nella stragrande maggioranza dei casi, per motivi che potremmo anche elencare, il livello di assistenza si ferma alla superficie. Si sostituisce in blocco, si fa prima, costa meno ed il cliente è soddisfatto (lo è magari perchè il cliente stesso aveva ventilato l'ipotesi di agire così). 
Giusto in questi giorni mi è attivato un netbook ultraslim, nuovissimo, del valore di poco più di cento/centocinquanta euro. Si accende, ma a causa di un errata impostazione del bios, lo schermo è nero e non c'è verso di avviarlo (maledetti smanettoni). L'assistenza tecnica del produttore nemmeno risponde alle e-mail. La documentazione tecnica è inesistente. Il "centro di assistenza autorizzato" dal produttore si rifiuta di prenderlo in carico e mi dirotta altrove. L'altrove è ben felice di prenderlo in carico in quanto, solo per diritto di chiamata, incasserà dai sessanta ai settanta euro solo per darci un occhiata senza garantire il ripristino. Un riparatore mi ha contattato al cellulare per chiedermi come procedere (e che te lo porto a fare allora?). Un altro ipotizza di dover re-installare Winzozz 10 e tutta la suite completa di Office (senza fornire dettagli sulle licenze d'uso ovviamente) e preventiva una spesa di pochissimo inferiore al valore nel netbook. Un altro ancora mi informa che è impossibile da riparare e "conviene buttarlo".
Nel giro presso vari "riparatori" di zona, provo a chiedere la disponibilità di un adattatore micro HDMI to VGA (su e-bay dai 5 ai 13 euri). Nessuno sembra averlo disponibile ma tutti si sono prodigati a promettere di procurarlo per cifre che hanno raggiunto, nel negozio del "sapiens maximo", il picco di 500 euro.
Insomma...una delusione totale che fa comprendere meglio la diffidenza che si percepisce da parte dei clienti nei confronti di tutta la categoria degli informatici.  Che dire? da informatico mi spiace ovviamente, dopo più di trent'anni di onorata carriera, constatare che le cose non sono cambiate dai tempi del PC ad 8 bit. Un pò ci si fa l'abitudine (purtroppo) e si impara a distinguersi dalla massa di "tecnici certificati" (spesso ad oggi laureati) ignoranti come il cartongesso. 
Per il netbook mi sa che dovrò arrangiarmi, come sempre, ce la posso fare. alla rpossima.

P.S. il pappagallo è rosso; l'aquila vola. ripeto:  il pappagallo è rosso; l'aquila vola.

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